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FAQ Obbligo di comunicazione dei dati del conducente
Dal 1° gennaio 2017, l'obbligo di comunicare l'identità di chi ha commesso un'infrazione alla guida di un veicolo appartenente a una persona giuridica comporta una multa fino a 750 euro per il rappresentante legale della ditta.

L'ANTAI risponde alle domande sollevate da questa nuova sanzione:

 

- Perché creare un nuovo reato per la mancata comunicazione dei dati del conducente?

Per responsabilizzare maggiormente i datori di lavoro e i conducenti di veicoli appartenenti a persone giuridiche.

Con l'introduzione del sistema di controllo automatico all'inizio degli anni 2000, i conducenti che commettevano un'infrazione con un veicolo intestato a una persona giuridica riuscivano spesso a evitare la decurtazione dei punti. A volte la persona giuridica pagava la multa al posto del trasgressore.

Tale prassi non solo è deresponsabilizzante per il trasgressore, ma anche per l'azienda che lo impiega. Mette a rischio la vita dei conducenti e degli altri utenti della strada e non incoraggia il rispetto delle regole del Codice della strada.

Per questo motivo si è deciso di creare una sanzione che richieda la rivelazione dell'identità del conducente, per evitare che questi si sottragga alla responsabilità e per consentirgli di essere avvisato della perdita di punti.

 

- Il mondo del lavoro è gravato dagli incidenti stradali?

Va sottolineato che gli incidenti stradali sono la principale causa di morte sul lavoro. Nel 2015, in Francia, 483 persone hanno perso la vita in un percorso eseguito per motivi professionali, e 4.520 hanno dovuto essere ricoverate in ospedale a causa di un incidente avvenuto durante il tragitto verso o dal lavoro o durante una missione lavorativa. Per contrastare questi incidenti, le aziende stanno lavorando con impegno per migliorare la sicurezza stradale.

 

- Quali violazioni impongono l'obbligo di comunicazione dei dati del conducente?

L'obbligo di comunicazione dei dati riguarda le infrazioni al codice della strada registrate secondo le procedure previste dall'articolo L. 130-9 del Codice della Strada ed elencate nell'articolo R. 130-11 dello stesso codice. Si tratta di infrazioni registrate da dispositivi di controllo automatico omologati e relative a:

  • l'utilizzo della cintura di sicurezza;
  • l'uso del telefono cellulare al volante;
  • l'uso di corsie e strade riservate ad alcune categorie di veicoli;
  • la guida sulle corsie di emergenza;
  • il rispetto delle distanze di sicurezza;
  • il superamento e la marcia a cavallo di strisce continue;
  • la segnaletica che impone ai veicoli di fermarsi;
  • le velocità massime consentite;
  • il sorpasso;
  • l'entrata nello spazio tra le due strisce di arresto al semaforo riservato a cicli e ciclomotori;
  • l'uso del casco per i conducenti di un veicolo a due ruote.

 

- Qual è l'importo della multa se il rappresentante legale non comunica il nome del trasgressore?

Se il rappresentante legale non comunica i dati del trasgressore, la persona giuridica è passibile di una sanzione pecuniaria penale di 675 euro. Tale importo può essere aumentato a 3.750 euro da un tribunale locale, che può anche decidere di sanzionare il rappresentante legale con una multa di 750 euro.

Tali sanzioni si aggiungono alla sanzione per l'infrazione iniziale e il rappresentante legale ne è unico debitore con fondi propri (articoli L121-2 e L121-3 del codice della strada francese) a meno che non comunichi i dati del conducente.

- I verbali di accertamento e le infrazioni risalenti a prima del 1° gennaio 2017 rientrano nella nuova normativa? Quando entra in vigore?

La nuova sanzione si applica ai verbali di accertamento inviati a partire dal 1° gennaio 2017 (anche se l'infrazione è stata registrata in una data precedente). È prevista dall'articolo L121-6 del Codice della Strada.

- Nel caso di una società con più amministratori delegati, chi è penalmente responsabile per la mancata comunicazione dei dati del conducente?

Ciascuno dei rappresentanti legali dell'azienda può essere ritenuto penalmente responsabile.

- Se il rappresentante legale è il trasgressore, deve comunicare i propri dati? Può pagare direttamente?

Sì, il rappresentante legale deve designare la persona fisica che era alla guida del veicolo al momento dell'infrazione, anche se il rappresentante legale e il conducente sono la stessa persona.

In particolare, deve fornire il proprio nome, la data di nascita e il numero di patente di guida.

- Cosa devo fare se, in qualità di rappresentante legale, non so chi ha commesso il reato?

Il rappresentante legale è tenuto a dotarsi dei mezzi per identificare gli autori delle infrazioni al codice della strada commesse alla guida di un veicolo appartenente alla sua azienda. A tal fine, può utilizzare sistemi di registrazione cartacei o digitali.

Tuttavia, la possibilità di presentare ricorso rimane. In particolare, il datore di lavoro può:

  • Accertare l'esistenza di una targa rubata o falsificata (caso n. 1).
  • Far valere un evento di forza maggiore (caso n. 3).